Abbiamo avuto modo di apprezzare di recente i Riverside per la pubblicazione del loro quarto full-lenght, “Anno Domini High Definition”: tuttavia, con questo DVD, ci tocca fare un piccolo passettino indietro, dato che lo possiamo considerare l’effettiva conclusione di un ciclo e quindi idealmente (oltre che cronologicamente per il materiale in esso contenuto) antecedente al loro ultimo album. Infatti, non a caso il lavoro in questione è stato intitolato “Reality Dream”, perché con esso i Riverside hanno inteso porre una summa della loro trilogia (“Reality Dream”, appunto), iniziata con l’album “Out Of Myself” del 2003 e proseguita con “Second Life Syndrome” del 2005 e “Rapid Eye Movement” del 2007. Mi sarei aspettato probabilmente che i Riverside facessero le cose un po’ più in grande stile, visto il discreto successo conseguito dalla band. Invece, il gruppo ha preferito andare sul sicuro giocando in casa, dato che il concerto è stato interamente registrato in patria, nei Toya Studios di Łódź. La scelta, forse giustificata da motivi organizzativi e logistici, non ci è sembrata però per la verità pienamente azzeccata: la location non appare particolarmente affascinante e il pubblico non sembra sempre significativamente partecipe (nemo propheta in patria?). D’altronde, neppure la band sembra sforzarsi più di tanto di coinvolgerlo: Mariusz Duda, ad esempio, molto raramente scambia qualche parola con gli spettatori (e quando lo fa, peraltro, sempre in polacco, come se poi lo show non dovesse essere destinato ad un pubblico internazionale). A ciò dobbiamo aggiungere che la band, pur suonando in maniera assolutamente impeccabile, appare un po’ troppo “concentrata”, poco fluida, quasi alienata dall’ambiente circostante. Un approccio che si rispecchia anche in una staticità impressionante da parte dei musicisti, con Duda isolatissimo al centro del palco. A tale situazione, la regia cerca di ovviare con un elevato numero di telecamere che cambiano continuamente la posizione delle riprese per dare un senso di maggiore dinamicità, oltre ai numerosissimi effetti visivi utilizzati (effetto pioggia, antico, “bruciato” e così via). Paradossalmente, risultano decisamente più interessanti i bonus presenti nel secondo disco (si tratta, infatti, di un doppio DVD), dove ritroviamo performances della band tenute in diversi paesi (Canada, Germania e Olanda) tra il 2006 ed il 2008, magari meno impeccabili dal punto di vista delle riprese (sicuramente registrate cioè con meno mezzi a disposizione) ma comunque pur sempre di buona qualità, dove la band mostra di divertirsi e di saper divertire, riuscendo ad essere davvero trascinante, coinvolgente ed emozionante. Questi ultimi sono sicuramente i Riverside che preferiamo, meno “costruiti” e più spontanei. Tra i bonus è presente poi anche un piccolo documentario relativo alla preparazione della serata per il concerto in Polonia, assolutamente trascurabile e dove non c’è neppure un minimo contributo da parte dei componenti della band. Ad ogni modo, vista anche la qualità delle canzoni presenti, il DVD non è male e non lo possiamo considerare deludente, però poteva essere lecito aspettarsi qualcosina in più; inoltre, allo stesso tempo, va sottolineato come, a nostro avviso, potrebbe anche essere fuorviante farsi un’idea di quello che sono i Riverside dal vivo basandosi esclusivamente su questo concerto.