Hordounds (Italian)

Publication: 01 December 2005
Interviewee: P.GRUDZIŃSKI
Interviewer: Fabio "Flames Of Hell" Rancati

I Riverside sono una band polacca che in questi ultimi due anni ha attirato molta attenzione su di se, tanto da essere entrati nel roster della Inside Out. Abbiamo potuto scambiare due parole col gentile e disponibile Piotr Grudzinski, sentiamo cosa è emerso...

Ciao ragazzi, parlate di voi ai lettori di Hardsounds!
Ciao. Noi siamo i polacchi Riverside. Suoniamo insieme da quattro anni, due con la formazione attuale. Abbiamo registrato due album, “Out Of Myself” (2004, Laser’s Edge) e “Second Life Syndrome” (2005, Inside Out). Abbiamo registrato anche un EP, “Voices In My Head”, che per ora si trova solo in Polonia, ma speriamo di pubblicarlo anche nel resto del mondo.
I Riverside sono:
Mariusz Duda – basso e voce
Piotr Grudzinski – chitarra
Michal Lapaj – tastiere
Piotr Kozieradzki – batteria

In un anno siete passati da un disco pubblicato con la Laser's Edge all’approdare all’Inside Out. Quale è stata la più grande differenza fra le due etichette?
La differenza è abbastanza significativa. La Laser’s Edge è fondamentalmente una compagnia formata da una sola persona che si occupa di pubblicare dischi. Ken ha i suoi contatti, la sua distribuzione, ma una persona in realtà non è che possa fare molto. Da qui la promozione povera degli album pubblicati dalla Laser’s Edge. Abbiamo anche avuto segnalazioni che fosse difficile comprare il nostro disco in Europa, e che generalmente l’unico modo sicuro fosse ordinarlo in internet. Ken ci ha davvero aiutato molto, è un grande, ma dovevamo cambiare qualcosa in modo da poter continuare a svilupparci. La Inside Out ha una distribuzione ed una produzione molto migliori, ed è una compagnia fortemente radicata sia in Europa che negli Stati Uniti. Forse non esistono soluzioni perfette, ma abbiamo messo in prima fila gli interessi della nostra band e questa era l’unica scelta possibile.

Potete parlarci della storia che viene narrata in questi vostri primi due album?
L’intera trailogia racconta la storia di un uomo che ha problemi a trovare sè stesso nella realtà che lo circonda. Su “Out Of Myself” è perso e solo. Sta cercando il suo rifugio nell’amore. Ma fallisce di nuovo e passa attraverso la disillusione ed il crollo emotivo. Fortunatamente, il suo fallimento innesta la sua trasformazione, che è il tema principale di “Second Life Syndrome”. Il personaggio principale decide di cambiare e diviene realmente più forte, più autoconsapevole, si apre alla gente, ma perde anche la sua sensibilità lungo la strada, e questa gli manca molto. Questa è la storia, in due parole.

Vi va di farci una descrizione traccia per traccia del vostro ultimo lavoro?
After – è l’unica traccia che abbiamo composto interamente in studio mentre stavamo registrando "Second Life Syndrome." Avevamo bisogno di un introduzione, di un buon inizio. Ci piace molto fare cose del genere in studio… creare qualcosa dal nulla.
Volte – Face – è la prima traccia che abbiamo scritto con Michal. Fondamentalmente, noi tre abbiamo iniziato a comporla prima che lui entrasse nella band – forse è per questo che ha un sound più pesante e basato sulle chitarre.
Conceiving You – è il nostro singolo. L’abbiamo scritto durante una prova. A volte, questo genere di brani brevi è come se si componessero da soli.
Second Life Syndrome – la traccia più lunga che abbiamo mai registrato. Ci abbiamo lavorato parecchio, perchè ci vuole davvero un bel po’ di tempo per arrangiare bene un brano di quella lunghezza. Comunque, quando l’ascolti, non dà l’impressione di durare 16 minuti.
Artificial Smile – Mariusz se ne è uscito con l’idea di questa canzone, e ci è piaciuta subito. Volevamo sottolineare il messaggio delle lyrics con un suono bello pesante.
RD III – forse è il più oscuro dei sogni che abbiamo composto finora. Ci piace suonarla dal vivo..
I Turned You Down – inizialmente questa canzone non era stata concepita per l’album. Ma mettercela è stata veramente una buona idea.
Dance With The Shadow – una parte di questa composizione era stata creata durante le sessioni di registrazione di "Our of Myself”. L’avevamo abbandonata per un po’ perchè aveva qualcosa che non funzionava. Ma dopo un po’ di tempo ci siamo tornati sopra, abbiamo cambiato un po’ di roba ed ora è fantastica.
Before – l’abbiamo composta appena prima di entrare in studio. E’ anche una di quelle tracce che si compongono da sole.

Come ha influito il cambio di tastierista sul vostro sound? E’ stata una separazione consensuale o ci sono stati problemi di compatibilita fra voi?
Jacek aveva un approccio alla vita e alla musica leggermente diverso dal nostro. I conflitti tra di noi stavano aumentando e ad un certo punto non potevamo più suonare insieme. E’ una lunga storia, ma è inutile star qui a raccontare I dettagli – fortunatamente, abbiamo trovato Michal abbastanza velocemente. E’ molto più giovane di noi e i Riverside sono il suo primo gruppo “serio”, ma si comporta già da professionista. E’ affascinato dai suoni analogici, specialmente dagli organi Hammond. Naturalmente, questo si è riflesso anche sul nostro album – le tastiere sono più dinamiche. Ma non vogliamo evitare suoni spaziali digitali.

Ritengo “Second Life Syndrome” più aggressivo del precedente, sia per quanto riguarda alcune scelte dei suoni sia per l’approccio vocale. Cosa ne pensate?
Prima di cominciare a lavorare al nostro secondo album, avevamo deciso di farlo più pesante e oscuro, ma allo stesso tempo non volevamo alterare il nostro stile. "Second Life Syndrome" doveva essere diverso da "Out of Myself" perchè il suo argomento era diverso da quello del nostro debut album, il che richiedeva un approccio più aggressivo, che avrebbe sottolineato certe emozioni. Di conseguenza, ci sono più riff pesanti, più “screaming”, ma senza esagerare.

Cosa vi ha spinto a creare una storia da raccontare in tre album? Non è, secondo voi, una scelta un po’ azzardata?
Una simile trilogia è un’idea parecchio interessante. La storia che continua attraverso I tre album deve essere coerente da un punto di vista lirico, musicale e grafico. E’ veramente una grossa sfida riuscire a combinare il tutto. Ma è un azzardo? Credo che in realtà non conti poi granchè se una band fa album separati o piuttosto una trilogia come noi. Se gli album sono buoni, alla gente piaceranno comunque.

Avrete la possibilità di fare un tour europeo di supporto al vostro disco? Ci sarà la possibilità di vedervi in Italia?
Stiamo preparando un tour per la primavera del 2006. Ovviamente non sarà lungo quanto ci piacerebbe, per via dei nostri lavori regolari. Siamo organizzando 15 concerti in Polonia e 15 in Europa, e per quel che ne so dovremmo suonare anche in Italia, ma non posso dartelo per certo. Probabilmente inizieremo la promozione ufficiale per il tour all’inizio del prossimo anno – e cominceremo a dare i dettagli su date e locations.

Com’è la scena metal nel vostro paese?
La scena Heavy Metal in Polonia è abbastanza buona, fatto questo che rimane non notato da stazioni radio ed etichette polacche. Comunque la musica metal ha sempre avuto un forte gruppo di sostenitori ed abbiamo band veramente valide, come i Vader of Behemoth che sono noti in tutto il mondo. Ci sono parecchi gruppi rock e metal, alcuni migliori, altri peggiori, ma generalmente vengono notati solo su scala locale.


Ok ragazzi, grazie per la vostra disponibilità, e a presto!
Grazie per l’opportunità di parlare sulle pagine di Hardsounds. Lo scorso anno non abbiamo suonato in Italia, ma forse riusciremo ad organizzare qualcosa presto. Saluti dalla Polonia!